giovedì 29 gennaio 2009

...gli inizi...

Foto dell'Antico Molino appena ultimata la prima fase di ristrutturazione nel 2002

ANTICO MOLINO D'ORCIA

Siamo arrivati in punta di piedi sul piccolo paesino di Montenero d'Orcia (Comune di Castel del Piano) rilevando un immobile dissestato che nessuno sembrava prendere in considerazione da decenni, diroccato, troppo vecchio per essere risistemato e troppo nuovo per essere considerato un oggetto di pregio dicevano (la costruzione risale ai fine del 1800 inizi del 1900, sembra sia stato ultimato nel 1903) ma orgoglioso del suo passato in quanto risulta il primo mulino a macine della provincia di Grosseto a funzionare ad energia elettrica la intorno al 1930 quando in zona la malaria era di casa e la Riforma Agraria degli anni 60 non aveva ancora portato i risultati della bonifica del territorio, trainata dagli emigranti che arrivarono in zona da diverse zone dell'Italia come nostri cari vicini marchigiani. Ma il nostro caro ANTICO MOLINO aveva bisogno di un'altra ben più lontana immigrazione per recuperare il suo lustro, ed invece di sfamare gli abitanti della zona che facevano la fila durante l'ultimo conflitto mondiale oggi è attrezzato per poter ospitare amici che desiderano riassaporare pietanze della cosiddetta "cucina povera contadina".

L'immobile si presentava esteriormente in questo modo. Apparentemente abbastanza integro ma in realtà con lesioni profonde. In poche parole il vecchio casolare si stava spezzando in mezzo come una "cozza" (notare la crepa in mezzo di circa 6 cm di diametro) motivo per il quale si è deciso di intervenire con tre interventi mirati. Opere interne di cucci-scuci con mattoni collocati dal lato interno (operazione agevolata grazie ai grossi muri da 55 cm di spessore), il rafforzamento della base con reticolato elettrosaldato (ferro del 12) e gettata in cemento infine per l'ultimo collocando delle piastre in acciaio che mettono in tensione l'edificio evitando l'avanzare del divaricamento del fabbricato. Fare attenzione come ancora si notano dei pezzi di intonaco in malta che si decide poi di asportare per meglio valutare tutte le lesioni del fabbricato.

In un primo momento il fabbricato viene circondato da un ampio ponteggio per poter meglio lavorare sull'asportazione dell'intonaco e meglio eseguire il lavori di consolidamento strutturale, decidendosi per il momento (grosso errore!) di non intervenire sulla copertura ritenuta ancora idonea per il fabbricato.

Non disponendo l'immobile, come consuetudine per l'epoca, di vere e proprie fondamenta si decide di intervenire con delle longherine di acciaio che attraversano tutto l'edificio i quali poi vengono anche collegate ad un reticolato legato al nuovo mazzetto della base dell'edificio il quale viene "affogato" in 40 cm di cemento armato.

Per realizzare questi lavori di consolidamento l'edificio viene svuotato interamente togliendo tutto il vecchio mazzetto in malta e risulta di sassi ed altro, approfittando dell'enorme intervento per tracciare tutta l'impiantistica ex novo, così come numerose opere di rinforzamento strutturale.

Particolare delle reti in ferro così come del struttura di rinforzamento strutturale prima della sua posa.
N.B: lastricato davanti all'edificio dove esisteva un vecchio porticato purtroppo asportato nel 1981 dovuto al rischio strutturale che rappresentava e comunque accennato e sempre presente sul nostro logo aziendale...

Senza dubbio tra i pregi dell'edificio, vi è l'uso di castagno di pregiato con longherine lunghe anche 14 metri sicuramente provenienti da specie secolari, unitamente a mezzane appartenenti ad all'architettura povera dell'epoca ma che dopo l'intervento di sabbiatura (erano purtroppo state imbrattate di vernice rossa!!) hanno dimostrato tutto il loro splendore. Notare i nuovi intonaci in malta, con spessore di circa 15 cm per rimettere i muri in bolla!

1 commento:

  1. Che dire... siamo stati benissimo da voi: abbiamo mangiato e bevuto bene (buoni i fagioli all'uccelletto...)e non abbiamo neanche speso tanto... il che non guasta. Complimenti! Veramente un posto da consigliare.
    Ritornaremo (e non è una minaccia! :o)
    Tiziana e Ivo

    RispondiElimina